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I signori della menzogna: Parte VIII - Il Neanderthal

Recentemente mi è stato inviato un documento PDF sugli uomini di Neanderthal, e l'ho trovato così affascinante che ho deciso di pubblicarlo qui, su www.burzum.org, a tal proposito incoraggiato dall'Autore. Esso dovrebbe risultare un'illuminante lettura per tutti coloro i quali siano interessati a delle ipotesi sull'origine dell'uomo e sull'origine delle differenti razze umane.

Lo pubblico all'interno della serie "I signori della menzogna", poiché ciò che ci è stato raccontato finora riguardo gli uomini di Neanderthal non sono quasi nient'altro che menzogne. Le ombre dell'ignoranza gettate dai politicamente corretti e da tutti gli altri idioti a partire dall'anno 1856 vengon dissolte da questa luce. Andatevene! L'età della vera illuminazione è arrivata!

Download in Adobe PDF (108 Kb) (Tutti i collegamenti ipertestuali all'interno di questo testo riportano ad articoli e documenti in lingua francese.)

Varg Vikernes
Marzo 2010



Questo articolo (ma non il PDF di M.C. de Montézan) è stato scritto in esclusiva per www.burzum.org.
Traduzione dall'inglese dell'articolo di V. Vikernes e dal francese del PDF di M.C. de Montézan a cura di LBB.

Neanderthal scompare
L'enigma europeo

L'uomo di Neanderthal. Questa figura mitica dell'Europa preistorica rivela molti volti. Nella storia degli uomini moderni, egli ha incarnato e riflesso il loro ideale sociale. Alternativamente bestiame colonizzato e figura dall'intelligenza potente, il baratro è smisurato. A chi credere allora? Dove cercare? Perché?

Se è impossibile disfarci completamente dei pregiudizi e dei desideri soggettivi, Neanderthal è l'esempio perfetto della storia torturata in nome della buona politica. È per questo che è importante porre domande teoricamente corrette, ed esigere da coloro che a breve risponderanno che non mentano.

Il primo scheletro di un uomo di Neanderthal venne scoperto nel 1856. Quando s'è compreso che si trattava d'un altro genere di uomini, indipendente dall'Homo sapiens, si è fatto presto, all'epoca del colonialismo, a trattarlo alla stregua d'un grosso scimmione, alfin d'elevare l'Homo sapiens, il saggio colono. Il Neanderthal venne relegato al rango di popolazione europea primitiva. Oggi è vietato livellare le razze o le specie umane, allora constatiamo, con gioia e ipocrisia, i tratti evidenti dell'intelligenza neanderthaliana. Ma è vietato anche, per non dire politicamente assurdo, immaginare che le razze umane non provengano da una sola e medesima felice famiglia. Questo è il motivo per cui l'evidenza dell'europeo neanderthaliano viene negata.

Neanderthal. Situazione sociale e comunitaria. Un nuovo spazio che disturba?

Cominciamo con una breve esposizione della situazione sociale attuale dell'uomo di Neanderthal.

La storia che ci riportano, per poco che Vi interessi, l'avete senz'alcun dubbio compresa. Altrimenti, eccola qui: l'uomo moderno è africano, discendente dell'Homo erectus, si chiama Homo sapiens, uomo sapiente. 150.000 anni fa, egli lascia la sua Africa natale per colonizzare il mondo.

Secondo le ultime novità, la separazione tra "sapiens" (allora herectus) ed il molto controverso Homo neanderthalensis si sarebbe operata tra i 370.000 (Rubin) e i 500.000 (Pääbo) anni fa.

L'uomo di Neanderthal, che ha finalmente un nome, allora, grosso modo 250.000 anni fa, è il solo abitante dell'Europa; e la sua popolazione originaria, sempre secondo Svante Pääbo, raggiunge all'incirca i 3000 individui. Dal momento che l'Homo sapiens giunge in Europa 40.000 anni fa, e dal momento che l'ultima traccia neanderthaliana risale a 28.000 anni fa, si immagina tutto.

Nota bene. Lo scheletro del bambino meticcio (neanderthalensis/sapiens) di Lagar Velho (Portogallo) risalirebbe a 24.500 anni fa; di conseguenza, quand'anche si trattasse di un caso sporadico d'incrocio tra razze, questo significherebbe che i suoi genitori, e dunque suo padre oppure sua madre neanderthaliano/a, avrebbero ben meno di 28.000 anni.

Ad oggi, il più recente - e largamente diffuso - documentario (BBC World 2009) che tratti questo argomento è l'Aventure de premiers hommes (The Incredible Human Journey), realizzato da David Stuart, Charles Colville, Philip Smith e Peter Oxley. Suddiviso in cinque episodi che ripercorrono la colonizzazione dei cinque continenti, esso ha seguìto l'annuncio (datato 2006) dell'avvenuto completamento della sequenza del genoma dell'uomo di Neanderthal da parte dell'istituto Max Planck.

I documentari, in questi ultimi tempi, sono spuntati fuori come i funghi in autunno. Neanderthal, di Tony Mitchell, ne è un altro esempio. Realizzato nel 2000 (Edizione italiana, L’uomo di Neanderthal, 2001), e ormai completamente obsoleto in rapporto alle recenti scoperte, esso viene tuttavia largamente ritrasmesso dai canali culturali benpensanti (Arte).

Questo è ciò che più di tutto disturba. Mentre l'equipe di Pääbo sembra restituirci un Neanderthal civilizzato o pressoché bello, ed un'ibridazione sapiens/neanderthalensis possibile, per non dir quasi certa, le volgarizzazioni ci condizionano nell'utopia della grande famiglia umana. Arrivano a rappresentare un uomo di Neanderthal al quale nessuno desidererebbe appartenere: capelli neri, quasi bestiale per non dir scimmiesco, maldestro, malvestito - il che è ben poco logico, data l'area geografica del suo habitat - e preso per pietà dal grande e benevolente sapiens africano. Egli ha tratti vagamente negroidi, ma è, malgrado tutto, più attraente del suo barbaro cugino. È qui l'altamente venerabile "verità scientifica", oppure si tratta di pura propaganda moderna? Vi è come un problema: quest'uomo non è il nostro antenato, egli è il nostro futuro. Facciamo attenzione a non passare per imbecilli.

Il serpente si morde la coda. Evoluzione oppure no? Nessuno lo sa. Ma il mito è stabilito. Adamo e la religione, nell'epoca della scienza, sono obsoleti, ma questa stessa scienza ci serve un nuovo mulatto nella sua età dell'oro. Noi proveniamo dal mulatto, e ci siamo "lentamente" diversificati, di mano in mano che siamo avanzati e ci siamo separati, a causa ed in funzione del clima. Oggi le persone viaggiano, velocemente, molto velocemente, e dappertutto. L'ideale, allora, l'uomo più adattato è, nuovamente, il mulatto. Si sarà compreso.

Alcuni hanno paura, sapete, di ciò che verrà fuori dalla scienza. Dunque, censurano. No, ci sono cose che non potete dire.

Ma perché? In nome dell'uguaglianza giudeo-cristiana. Come se Dìo il Padre cancellasse le differenze, ammorbidisse le classi che sempre hanno scisso il mondo - ad ogni modo caucàsico.

Non sarà forse che sostenere, allo stesso tempo, la teoria evoluzionista e il fatto che l'uomo moderno provenga dall'Africa, e che siano il suo viaggio e la colonizzazione del mondo ad averlo reso intelligente; e meravigliarsi di ritrovare il sedicente esemplare più prossimo all'antico Homo sapiens presso i Boscìmani - popolo del Kalahari - è d'una stupidità grottesca? Cercate Voi l'errore.

Nota bene. Gli africani hanno un DNA mitocondriale più diversificato rispetto agli altri esseri umani del resto del mondo. Vuol forse dire che essi non provengono dal medesimo sedicente gruppo colonizzatore partito dall'Africa 150.000 anni fa?

Questo popolo del Kalahari è riconosciuto, d'altra parte, per i suoi tratti somatici e per il colore della sua pelle, stabiliti fin dall'alba di tutti i popoli, come rappresentante perfetto dell'Homo sapiens africano prima della sua dispersione nel mondo: naso schiacciato, capelli neri e crespi, stretti occhi scuri, zigomi alti, colore più o meno scuro. Cercate l'intruso.

Allora, non siamo razzisti per esser razzisti, ma siamolo se occorre. In nome della logica e del sapere. E soprattutto, in nome della legittima difesa.

Le scandale né des propos racistes du prix Nobel James Watson s'amplifie

L'enigma e la storia vera.

Homo neanderthalensis. Viveva in Europa da molto tempo. Molto resistente, aveva saputo superare molti cambiamenti climatici. Dalle gambe corte, tozzo e possente, il suo cervello è conosciuto per essere il più grande tra quelli di tutti gli ominidi, e il suo scheletro per la sua estrema solidità. In effetti, egli per cacciare si sedeva a cavalcioni sulla sua preda, e doveva resistere ai traumi che questa tecnica comportava. Egli aveva sviluppato un linguaggio ed una strumentazione complessi, sotterrava i suoi morti, praticava riti funerari, si metteva in mostra e dipingeva il suo viso.

Peinture corporelle ou parures sur Néandertal il y a 50 000 ans?

Oggi si sa, a posteriori, che il DNA mitocondriale, ovvero mtDNA, di tutti i popoli della terra, eccezion fatta per alcuni popoli africani, ha la medesima origine, vale a dire una sorta di Eva africana. Bene. L'mtDNA viene trasmesso da madre in figlia.

La deduzione più comune è dunque quella che porta a dire, come si è capito, che tutti i popoli del mondo discendono da un solo e medesimo gruppo africano. Sì, salvo che no. Se si segue la definizione esatta, non si ottiene questo. Bensì, si ottiene: l'mtDNA di ciascuna figlia femmina del mondo discende dalla medesima madre africana. Ecco, così è meglio.

Uno studio (24.08.2008) pubblicato su "Science et Avenir" ci mostra che la sequenza del genoma mitocondriale di un uomo di Neanderthal vecchio 38.000 anni (Grotta di Vindija, Croazia) è terminata. Il risultato è il seguente: l'analisi di questo nuovo materiale mostra che i mitocondri del Neanderthal non si trovano in nessuna variante umana attuale. Questo dimostra, dunque, che il Neanderthal non ha contribuito all'mtDNA degli Homo sapiens moderni.

Attenzione, è importante legger bene: il Neanderthal non ha contribuito all'mtDNA degli Homo sapiens moderni (detti uomini moderni). Questo significa che noi - o, più esattamente, soltanto i pochi individui presi in analisi - non abbiamo, o abbiamo pochissime, femmine neanderthaliane nella nostra storia. Ecco tutto.

L'ADNmt de Néandertal

ADN mitochondrial, H. sapiens et H. neanderthalensis

Nota bene. Si ignora di quale attuale variabilità umana questi signori parlino. Poiché in Francia, figurateVi che un francese nero è un francese. Sì.

No, perché vorrei sottoporVi un'ipotesi.

Si sa, o si immagina, che l'uomo di Neanderthal fosse a corto di femmine. Sì, poiché queste signorine, anche loro cacciavano. E ricordate, come i toreri eh!, né più né meno. La supposizione, che non è mia, è quindi la seguente: esse erano più deboli, dunque, poiché vivevano al modo degli uomini, ma morivano più velocemente e più facilmente. Tantopiù che allattavano i loro bambini fino ai cinque, o anche fino ai sette anni - 1000 calorie supplementari ogni giorno, più una dispersione cronica di calore - inoltre, come tutti i mammiferi, esse rimanevano incinte e partorivano. Con la perdita di energia ed i rischi che ciò comporta.

Presso l'Homo sapiens la situazione è differente. Egli, provenendo da climi caldi e propizi alla vegetazione, vive, tra l'altro, di bacche, di frutti, di vegetali. E i ruoli vengono divisi: le donne raccolgono, gli uomini cacciano. Molto più riposante per queste signore, il lavoro è anche meno rischioso. Ergo, l'Homo sapiens, anche se è probabile che avesse una popolazione maschile leggermente più consistente (gravidanza, parto, allattamento), aveva meno penuria di femmine.

È stabilito che le differenti tribù neanderthaliane si sottraevano l'un l'altra le donne, tanto dovevano far fronte alla penuria. Si è anche visto che l'uomo di Neanderthal era sì più piccolo, ma molto più forte. Non dimentichiamo, inoltre, che egli si trovava in un luogo a lui conosciuto.

Vedete, allora, credo si sarà d'accordo nel dire che una cosa è accaduta: l'Homo sapiens s'è lasciato sottrarre le sue donne dall'uomo di Neanderthal. Se questo può sembrare comico, è tuttavia la soluzione più logica. Quando le donne vengono crudelmente a mancare non fate più tanto i difficili, prendete quel che c'è.

Ottenete questo: un europeo moderno misto sapiens/neanderthalensis con, il più delle volte, il cranio e la forma della testa dell'Homo sapiens - poiché quale femmina di Homo sapiens, con un bacino sottile da Homo sapiens, fatto per le piccole teste dell'Homo sapiens, potrebbe partorire un bebè neanderthalensis/sapiens con una testa enorme, fatta per gli ampi bacini neanderthaliani? La selezione naturale è presto fatta. Un europeo moderno, dunque, il più delle volte senza mtDNA neanderthaliano, ma con mtDNA dell'Homo sapiens.

E soprattutto, un europeo moderno con una cultura costretta al cambiamento, specialmente per quanto concerne l'aspetto sociale e alimentare, forzato all'avvicinamento, nonché allo scambio con quello dell'Homo sapiens. Poiché, se Vi vincolate ad una donna che non può cacciare, perché non lo sa fare, ma anche tenuto conto della violenza dei combattimenti e della natura del suo scheletro, lei muore: così, siete costretti a seguire il suo ritmo ed il suo modo di vivere. Per rendersi utile, ella potrà dunque cucinare, e, di conseguenza, modificare il bolo alimentare di tutta l'Europa. La discendenza meticcia neanderthalensis/sapiens avrà il medesimo problema, data la bassa qualità del suo scheletro, il quale diverrà incompatibile con l'antico sistema di caccia.

Si noti un argomento di peso: gli esseri umani dell'età della pietra vivevano in una società matriarcale, poiché essi probabilmente ignoravano che la fecondazione della donna proviene dall'uomo. Non dimentichiamo, inoltre, che sono le donne ad allevare e a modificare le generazioni future. La loro influenza sulla cultura di tutto un gruppo, in quest'epoca, è, dunque, maggiore.

Ma continuiamo. La creatività europea risale a circa 60000 anni fa, le prime opere d'arte a 40000 anni fa. Ecco un'ipotesi romantica piuttosto logica: per attirare quelle donne sapiens, oppure per preservarle e distrarle dalla loro certa tristezza, l'uomo ha messo a punto l'arte, sviluppandola attraverso i gioielli e le statue - in maniera istintiva, come gli uccelli con le loro belle piume e il loro mettersi in mostra. Una volta che egli comprese l'effetto di questo lavoro "inutile", lo utilizzò come malìa per ogni cosa. La famosa Venere può rappresentare non una donna obesa - si tratta di una stupida interpretazione moderna, poiché quale conoscenza potevano mai essi avere del sovrappeso? E perché mai avrebbero dovuto augurarsi una donna grassa, malata e sterile? Non obesa, dunque, né tantomeno incinta, poiché una donna incinta in buona salute non assomiglia a quella, ma una donna per l'appunto puèrpera. Cioè, essi si auguravano che il parto avesse luogo, e che andasse a buon fine; dunque, superstiziosi, logicamente rappresentavano la donna puèrpera. Come nel principio della bambola voodoo, essi credevano che ciò che rappresentavano fosse, o sarebbe divenuto, realtà.

Homo neanderthalensis ou neandertalensis

Peinture corporelle ou parures sur Néandertal il y a 50 000 ans?

Questo piccolo biglietto, come una bottiglia gettata nel mare Internet, senza dubbio si perderà presto, ma può darsi che illuminerà alcuni. Sia riguardo il problema dell'uomo di Neanderthal stesso, sia riguardo la soperchieria di un mondo troppo ben pensato.

Riguardo questo, Vi riporto alla possibilità di spéciazione a distanza sviluppato da Jean-Luc Voisin. L'ipotesi sviluppata qui sopra è altamente compatibile alla sua, e spiega la deriva culturale europea.

Où est passé Néandertal?

Néandertal: 3 sous-groupes identifiés

Des neandertaliens complétement à l'est!

Per andar più lontano…

Microcephalin.
Foxp2
Le nez long et saillant de Néandertal (et non pas gros épaté)
La pilosité néandertalienne
Néandertal roux
Les races néandertaliennes
Néandertal a la peau très claire
...

Indirizzo:

http://intelligence.wikeo.be/accueil.html


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M.C. de Montézan
Montezan@gmail.com

Se desidero un’acqua d’Europa, è la crépa
fredda e nera ove verso ‘l crepuscolo profumato
un bimbo accucciato di tristezza colmo, lascia
andare una barchetta come una farfalla in maggio.





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