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I signori della menzogna: Parte II - Deus Ex Machina

Nel 2005 pubblicai un articolo intitolato "Euronymous" (in "Una storia di Burzum"1). Lo feci nel tentativo di porre fine alle menzogne e alle false voci diffuse da giornalisti, reporter, nemici miei, "amici" miei (!) - e, in verità, anche dal sistema giudiziario norvegese. Ho sentito dozzine di differenti teorie sulla "vera" ragione per cui io avrei ucciso Aarseth, e nessuna aveva senso.

All'inizio del 2006, il dipartimento di giustizia avrebbe dovuto prendere in considerazione il mio rilascio, e "per caso", la stampa norvegese, esattamente nello stesso periodo, decise di scrivere riguardo questo articolo, "Euronymous" appunto, raccontando ai lettori che io "mi vantavo" dell'omicidio. Hanno anche intervistato il promotore dell'azione penale nei miei confronti, il quale, secondo loro, ha detto che la mia versione era "nuova", "differente" da quella del 1994, e "non corretta".

Essi sembrano dimenticare il fatto che anche in "Vargsmål" io ho descritto l'uccisione di Aarseth, un libro che scrissi nel 1994 e che pubblicai nel 1997. Tutti coloro che hanno letto questo (scadente) libro e il mio articolo su "Euronymous" sanno che la mia versione è sempre stata la stessa, e penso che l'accusa abbia confuso la propria teoria del 1994 con la verità. Bene, mi dispiace doverlo dire, cari accusatori, ma la Vostra teoria non ha senso.

La mia versione è la verità, ma, ovviamente, posso ripeterlo anche un milione di volte, che, comunque, non cambierà nulla. Così, ho deciso di pubblicare una lettera che ricevetti da una persona un tempo amica di Aarseth, in seguito alla sua lettura del mio articolo. Per ora egli insiste per rimanere anonimo, in quanto ha paura della persecuzione da parte dei media, pertanto ho annerito il nome della band a cui appartiene, la data e la firma.

La lettera è in norvegese, così l'ho tradotta in inglese per aiutare il lettore a comprenderne il messaggio. Divertitevi:

Letter


"Varg,

non ci siamo mai conosciuti, ma so che hai suonato con gli Old Funeral come supporto ai/agli [nome della band], a Bergen, nel [data]. Comunque, probabilmente in maniera indiretta sai chi sono.

A lungo ho avuto i miei sospetti riguardo la vera ragione per cui hai ucciso Aarseth, ma una luce s'è accesa quando ho letto ciò che hai pubblicato su www.burzum.org. La scorsa primavera ero in tour con i Mayhem ed ho ascoltato, da parte di Jan e Jørn, una versione di quei fatti che sottoscriveva la tua. Anche loro erano stufi di Aarseth, all'epoca. Ricordo che mi ritirai dalla scena nell'estate del 1993, a causa del trambusto mediatico sugli incendi alle chiese eccetera. Incontrai Aarseth in un pub di Oslo, e lui disse che voleva (o che "aveva in mente di") sbarazzarsi di te. So anche che tu avevi buoni motivi per sentirti minacciato, poiché Euronymous aveva già fatto fuori delle persone avvelenandole, e così via. Ricordo questo particolarmente bene, poiché ho iniziato a scrivere un libro sui miei anni '90 e mentre scrivo i ricordi mi ritornano in mente. Non so perché ti scrivo proprio adesso, ma credo sia un tentativo di spiegare a me stesso tutto ciò che accadde. L'oscurità offusca i miei ricordi degli anni tra il 1986 e il 1993, sui quali sto lavorando. Ora comprendo, meglio di quanto non facessi allora, come tutti noi fossimo ammaliati dalle menzogne della filosofia di Aarseth su come la scena avrebbe dovuto essere.

Tutte cose con cui spero che nessun giovane, oggi, si dia la pena di illudersi. Mi fa incazzare quando ricordo tutte le idiozie che Aarseth aveva in mente.

Buona fortuna per il resto del tempo che dovrai passare in prigione e, soltanto, sii consapevole che noi, che sappiamo più di ciò che i media dicono, difficilmente ti daremo la colpa di qualcosa, quando tornerai libero.

Con stima e affetto,

[nome]

[indirizzo mail]"

La lettera parla da sé, ma credo che dovrei spiegare che cosa l'autore di essa intende, quando afferma che "Aarseth aveva già fatto fuori delle persone", col veleno. Egli fa riferimento a qualcosa che accadde, io credo, nel 1990, quando Aarseth, come lui stesso andava dicendo, aveva avvelenato un tizio polacco, credo con l'arsenico, poiché "s'era stancato di lui". Nel 1991, egli affermò, con cautela, che il tizio polacco s'era ammalato gravemente, e che per questo era "infine" ritornato in Polonia, dove morì dopo tre o quattro mesi.

Aarseth era notoriamente un bugiardo, quindi non so se questa storia sia vera; ma, in ogni caso, è ciò che lui (e gli altri ragazzi dei Mayhem) ci raccontarono.

Oltre a ciò, posso aggiungere che Aarseth era un criminale condannato. Aveva una denuncia per assalto aggravato, poiché una volta ferì due tizi con i cocci d'una bottiglia di superalcolico, alla fermata del bus, durante una rissa. Non era una persona piacevole, e ovviamente io avevo le mie ragioni di temere per la mia vita nel momento in cui egli decise di "sbarazzarsi di me". Progettava di uccidermi.

Io non "mi vanto" quando parlo dell'omicidio. Cerco solo di difendermi dalle menzogne e dalle false voci. È un mio diritto, ed è in effetti un diritto umano, e io mi aspetto che anche il più gretto, degenerato e ritardato giornalista-feccia, là fuori, lo rispetti.

Perché non intervistate gli ex-amici di Aarseth, invece, Jan-Axel Blomberg, Snorre W. Ruch e tutti gli altri, i quali possono confermare la mia versione e raccontarVi che ho sempre avuto ragione?

Sono stato condannato ingiustamente nel 1994 (ed anche nel 1998, del resto), e i giornalisti lo sanno. Ma sono tutti giudeo-cristiani, o socialisti estremisti, mentre io sono un pagano nazionalista, così…

Nota:

1 "A Burzum Story", disponibile su www.burzum.org.

Varg Vikernes
06.10.2006 (Tromsø, Norvegia)
Traduzione di Lupo Barbéro Belli



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